Tra il 1942 e il 1945 il Verdi è chiuso per guerra: durante l’occupazione nazista il cinema diventa sede del comando tedesco, Giulio proietta film per i soldati tedeschi.
Quando arrivano gli alleati - i polacchi, a Forlimpopoli - il cinema diventa la sede del comando alleato.
Il Paese è un delirio.
Quel delirio (caos) che prelude alla creazione (boom). Nel 1954 Nino, pressato dal successo dell'Odeon, un nuovo cinema di 800 posti, situato nello spazio occupato oggi dal complesso dove si trova la pasticceria Maltoni, suggerisce ai compagni del Comune il restauro di due saloni: li trasforma in una sala da quasi 300 posti.
Nasce la sala B, il Verdi è una multisala. Altroché multiplex. Boom: Nel '58 durante la proiezione all’aperto del film Pia de Tolomei, per l’enorme affluenza di pubblico, vengono chiuse le porte perché non c’è più posto, la gente continua a pressare e viene sfondato uno dei portoni dell’arena.